Un trionfo di sapori, soprattutto se derivanti da prodotti freschi e genuini, rendono la pizza una vera “droga”, quindi la pizza crea dipendenza, infatti, è sempre un piacere mangiarla e puoi scegliere davvero tra una miriade di varianti.
Quando un insieme di prodotti freschi si unisce per dare vita a un meraviglioso tripudio di sapori genuini ecco che il risultato è davvero estasiante… per questo la pizza crea dipendenza. La maestria del pizzaiolo poi aggiunge il piccolo tocco in più…
La passione per la pizza è l’ingrediente segreto del tocco del maestro. Sì, è vero grassi, zucchero e sale, sono i principali ingredienti che non solo piacciono al palato ma anche al nostro cervello, sono noti, infatti, per stimolare precise zone del piacere.
Presto detto, che il piacere di mangiare una gustosissima pizza non è solo dovuto alla maestria del nostro esperto e accurato pizzaiolo, ma anche alle nostre papille gustative, che strettamente connesse al nostro cervello, scatenano tanti stimoli sensoriali.
A proposito di stimoli sensoriali, un approfondimento della Cnn Health, all’intern di un reprtage sulla pizza, ha evidenziato come questi siano principalmente scatenati dalla mozzarella, dal pomodoro e dalla pasta cotta al forno. In pratica, in principali ingredienti della pizza, sarebbero la “causa” scatenante della “dipendenza”.
Avete letto bene, i principali ingredienti della pizza sono tutto sommato i maggiori stimolatori del nostro cervello.
Ma davvero la pizza crea dipendenza?
Molti di noi non riescono a non mangiarla per troppo tempo e addirittura non si riesce proprio a farne a meno ed eliminarla dalla dieta ferrea del nutrizionista, infatti, spesso viene inserita tra gli alimenti concessi, come strappo alla regola di una alimentazione rigida.
A tal proposito va detto che proprio per questa necessità / esigenza, la Cnn Health ha voluto mostrato come in base ai risultati di uno studio di esperti del settore, si vuole mostrare che la pizza è tra i cibi che maggiormente causano sintomi simili alla “dipendenza”.
Gail Vance Civille, il fondatore della Sensory Spectrum, impresa che si occupa di supportare le altre aziende nella comprendere quali sono i maggiori stimoli sensoriali che possono guidare un cliente finale in un scelta ben precisa. In particolare, Gail Vance Civille, sottolinea che le persone mangiano la pizza anche se non è tra delle migliori in circolazione.
Questo vuol dire che la scelta è collegata agli ingredienti utilizzati, all’interno dei quali si trovano grassi, zucchero e sale, in grado di soddisfare l’amigdala, che è una zona del cervello che lo “rende felice”. b
La pizza causa dipendenza o piacere?
Herbert Stone è un analista sensoriale che sottolinea come la combinazione di gusti tra l’impasto, la mozzarella e il pomodoro cotto costituisce l’abbinamento perfetto, per la stimolazione dell’amigdala.
Inoltre, la compresenza di questi colori giocherebbe un ruolo fondamentale nella stimolazione visiva per incentivare l’acquolina in bocca. Un insieme di gusti, profumi e colori, hanno reso la pizza un vero e proprio patrimonio dell’Unesco, all’interno delle “Esperienze”.
Insomma l’alimento “del popolo” diventa a tutti gli effetti un toccasana per il piacere del cervello. Uno status symbol per chi lo eleva gusti gourmet e un’opera d’arte per il patrimonio dell’Unesco.